Nasce nel novembre del 1963 a Milano, dove attualmente risiede.
La sua formazione è molto varia.
Danza:
Scuola di danza classica Rosita Lupi
Teatro alla Scala di Milano
Sindacato dello Spettacolo, via Meucci Milano
Pittura:
Istituto del Design della Moda Marangoni di Milano
Accademia di Belle Arti di Brera (pittura) di Milano
Inizia a lavorare come ballerina presso Rai e reti Fininvest negli anni 80/90.
La pittura diventa una vera e propria esigenza quando diventa mamma e così apre il suo studio e inizia il suo percorso artistico.
La danza e il suo lavoro nell’ambito televisivo e teatrale influenzano la sua pittura che nella sua prima fase è decisamente più fisica, gestuale, istintiva e forte proprio come Luciana appariva nella sua estroversa personalità.
L’espressionismo astratto era ciò che più sentiva nelle sue corde tecniche.
Lei diventa ciò che fa, e ciò che fa parla di lei.
Si delineano in pittura delle fasi che si possono addirittura inglobare fino ad essere schematizzate, ma essendo la pittura lo specchio della sua vita, a volte, i colori si mischiano come le sue emozioni, il suo sentire ed il suo pensare, dissolvendosi e sovrapponendosi per diventare un tutt’uno.
La verità e la ricerca di essa diventano l’esigenza più grande, come la giustizia e la bontà.
La fede diventa il suo timone di vita e questo porterà un grande cambiamento anche nella pittura.
Luciana inizia a cambiare prospettiva. Tutto è un po’ più chiaro. E’ come se tanti pezzetti del puzzle della sua vita si ricongiungessero.
La Bibbia e la parola di Dio assorbono tutta la sua attenzione e diventano il vero pane da cui attinge e da cui trae ispirazione.
La sua arte si trasforma. Ora parla della sua fede, dell’amore per il prossimo, del popolo scelto da Dio. Finalmente, trova un po’ di pace e di chiarezza: non è la conclusione di un capitolo, ma l’apertura di uno nuovo.
Ogni giorno è un motivo di crescita. Il suo vivere e il suo fare devono trovare un nuovo equilibrio in una sfera nuova in cui lei c’è, in cui lei è, come nello scorrere su una tela di un pennello, e il suo passaggio ha un peso specifico e una grande responsabilità.
Studia teologia e si occupa da anni di ragazzi con disabilità, con i quali costruisce un rapporto umano bellissimo, che custodisce come un tesoro da cui attinge grandi cose, grandi emozioni. Dallo studio si riparte per dare vita a nuovi progetti, forse i migliori.